22 marzo 2012

Sulla discriminazione razziale nel grande paese

Ho cambiato casa. Dopo quattro mesi. Adesso vivo con una delle donne più affascinanti che abbia mai conosciuto. 
Ho dovuto chiaramente trovare qualcuno che mi sostituisse, perchè il contratto di casa durava un anno. Ho trovato una ragazza spagnola. Abbiamo parlato le ho fatto vedere la casa e poi abbiamo organizzato l'incontro con il proprietario che doveva approvare il nuovo coinquilino. 
L'iberica all'incontro in cui bisognava firmare il contratto ha portato un suo amico cinese, per essere più sicura che non la stessi prendendo in giro con la traduzione dal cinese, ci stava, ma era da poco tempo in Cina e non sapeva quanto fosse diversa la traduzione in inglese di un cinese. 
Quando si è parlato di casa, affitto, bollette e contratto il traduttore cinese tralasciava di dirle le cose che per lui erano ovvie e sono dovuto intervenire io per chiarire all'iberica come stavano le cose. 
Il cinese si è un pò offeso, cosa tipica dei cinesi, e non ha più parlato. Cosa aveva tralasciato di dirle? La cosa più eclatante è che il proprietario voleva che io facessi un contratto a lei e che lei pagasse l'affitto a me fino a fine del mio contratto. Un subaffitto, che non si può fare. Per il cinese amico dell'iberica era una cosa normale. Per noi no. Tipico esempio di lost in traslation alla cinese. Loro non traducono ciò che per loro è ovvio, fatto che sottolinea la loro chiusura e ottusità verso l'esterno e il diverso.
Poi il traduttore ha chiesto al proprietario perchè non affittasse ad un cinese. Il proprietario è stato categorico: no. Secco. Il povero cinese è venuto vicino a me e mi ha detto che non riusciva proprio a capire perchè molti proprietari non volevano affittare case appena restaurate e moderne a cinesi. 
Era un ragazzo di ventisei anni, universitario, intelligente. Con un sorriso, amaro, gli ho risposto che proprio non ne avevo idea. In verità lo sapevo il perchè. 
Il proprietario sa benissimo come viene ridotta una casa dai cinesi e conosce altrettanto bene come sono gli occidentali, perciò per lui affittare ad un viso pallido è meglio. 
Dalla lista dei possibili affittuari di solito sono esclusi, oltre ai cinesi, i giapponesi (per ragioni storico-politiche), i coreani (per ragioni politiche), gli africani (per motivi cromatici), gli indiani (perchè mangiano con le mani). 
Come se noi in Italia non affittassimo agli italiani, ai tedeschi e austriaci, ai francesi...e basta perchè, almeno nel nord-est, anche noi facciamo fatica ad affittare agli africani e agli indiani. 
Qualcosa di simile c'è anche da noi...si chiama semplicemente razzismo.
La Cina è un paese molto razzista, è che non sa di esserlo. La mia ex vicina di casa, che suonava il piano alle sette di mattina e con cui ho avuto non poche discussioni chiaramente, mi chiamava "diavolo bianco", ha 40 anni, suo figlio di 8 anni mi derideva chiamandomi "stupido grande naso", con sommo orgoglio della madre. Per lei tutti i bianchi sono sporchi mi ha detto una mattina alle sette e mezza. Io cercando di contenermi, le ho ribattuto che pulire il cesso, la cucina e il pianerottolo con lo stesso straccio non mi sembrava proprio un esempio di pulizia. Sapete cosa mi ha risposto? Che ero un cretino perchè lei puliva tutti i giorni e che io ero uno sporco bianco testa di cazzo, così è la traduzione di quello che mi ha detto, e che il mio padrone di casa doveva affittare ai cinesi, perchè i bianchi rompono le palle. Allora mi sono incazzato e le ho detto che era una sporca razzista. Si è fermata di colpo, bloccata, attonita. Ho pensato adesso si incazza davvero e chiama la polizia. Mi si avvicina e mi chiede: "puoi ripetere?", io ripeto, senza enfasi questa volta, che è una razzista. Lei niente. Mi risponde: "che cazzo vuol dire?". Scrivo sulla mano con la penna: "sei una razzista" e lei mi dice che non sa che cosa significhino quei caratteri. Erano le sette e mezzo di mattina, ero in pigiama, sul pianerottolo, con sulla mano scritto RAZZISTA e una cinese incazzata di fronte...Lei riusciva a leggere ma non sapeva cosa volesse dire razzista! Ho ritenuto meglio tornare a casa in silenzio e finirla li. 
Molti cinesi non sanno cosa voglia dire "razzismo", incredibile.
Ho fatto anche una lezione a scuola sull'argomento (gli studenti hanno dai 20 ai 45 anni, la maggior parte è laureata). Ho scritto "razzismo" sulla lavagna e tutti subito mi hanno detto che gli italiani erano razzisti. Erano i giorni in cui era stata ammazzata la famiglia di cinesi in Italia. 
Ho fatto vedere in classe i cortei in sostegno alla famiglia, i politici che parlavano contro il razzismo ecc. e poi ho visto cosa dicevano i giornali cinesi...scrivevano che eravamo un popolo di razzisti e che il nostro paese era pericoloso. 
Nel grande paese le cose negative vengono sempre legate a qualcosa che succede fuori, fuori dal grande paese, mai al suo interno. Questa è una cosa tipica dei regimi. 
Così ho capito che per i cinesi la parola razzismo non è legata ad un atteggiamento, a un modo di pensare, ma viene usata solo quando ci sono azioni contro la comunità cinese.
I cinesi odiano i tibetani, niente razzismo, i cinesi dicono che le persone che vengono dallo Xinjiang, regione a nord-ovest di religione musulmana, sono tutti ladri e assassini, niente razzismo. 
Un tassista dice che deve tenere i finestrini aperti perchè prima ci è salito un negro e come si sa, naturalmente, i negri puzzano, niente razzismo. Gli indiani naturalmente sono vicini agli animali, perchè mangiano con le mani, niente razzismo. 
In Italia ammazzano due cinesi, gli italiani sono razzisti. La polizia carica i cinesi in via Sarpi a Milano, la polizia italiana è razzista ( in questo mi trovo, forse, in linea con i cinesi).


La Cina è razzista e non lo sa. Quello che sa è che chi tocca un cinese è razzista. 
种族歧视-zhongzuqishi: discriminazione razziale. 

3 commenti:

  1. Ciao Marco, leggo con piacere la tua disavventura, mi fai capire come sia importante per la mia salute non parlare e capire il cinese.... e' sarcastico dirlo ma vivere ignari dei pregiudizi "strillati" e "commentati" dei cinesi e' un motivo per resistere piu' a lungo, riuscire a ricucire una visione solo ahime' folkloristica del nostro vivere in questa terra di mezzo ...
    amaro sarcasmo di giornata..
    daniele

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  2. Capisco. In effetti certe volte non vorrei capirli quando parlano. Certe volte però è anche molto molto bello potere interagire con loro in cinese, seguendo i loro canoni espressivi e le loro sfumature. Facendo così scopri molte altre cose e puoi avvicinarti alla loro psicologia...fino ad un certo punto chiaramente. Forse per contraddizione sarebbe più facile per te vivere qui nel grande paese potendo anche bestemmiarli contro in cinese no?

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  3. bellissimo l'aneddoto della signora che non conosce la parola

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