24 aprile 2012

Storia di ordinaria follia...

Casa nuova, vicini nuovi, bagno nuovo. Nuovi tubi che perdono. Sembra banale e lo è forse.
Due giorni fa si presentano a casa mia una dolce mamma e il suo piccolo imperatore di 26 anni, miei vicini di casa e proprietari dell'appartamento sottostante al mio. Grandi sorrisi e convenevoli ipocriti e poi finalmente m'illuminano sul motivo della visita: il mio bagno perde e l'acqua sta infradiciando il muro della camera da letto del piccolo imperatore. Io mi scuso, ovviamente, e prometto di chiamare il prima possibile il mio proprietario di casa. Fremono e vogliono entrare per non si sa quale motivo e io gentilmente faccio capire che non mi fa piacere e che la conversazione può terminare li sull'uscio. Insistono per vedere il bagno, come se fossero una famiglia di idraulici provetti. Io acconsento. Sono in un paese straniero e sono ospite, perciò sono ospite anche di queste persone se vogliamo...anche se la casa la pago profumatamente.
Entrano guardano il bagno, sempre sorridendo, e cercano di capire da dove potrebbe uscire l'acqua. Dopo 10 minuti sottolineo la loro e la mia deficienza riguardo all'idraulica facendo lodi alle somme competenze, invece, degli idraulici cinesi e cerco di accompagnarli all'uscita loro malgrado. Sono quasi usciti quando mi chiedono il numero di telefono del proprietario, il mio, che tipo di contratto ho, quanto rimarrò nell'appartamento e quanto pago al mese. Tutto questo in una manciata di secondi, una cascata di domande. Rispondo semplicemente che si facciano gli affari loro, sempre con garbo. La famosa curiosità cinese o vicini impiccioni? Non saprei...
Chiamo subito il proprietario e non si sa come era già informato su tutto. Sempre la famosa curiosità cinese? Non saprei...
Viene subito a casa con l'idraulico, che a tempo perso fa l'autista, lo spazzino, l'elettricista, il guardiano e il giardiniere oltre ad essere vecchio amico del capo e dopo 10 minuti passati in bagno non si sa come né perché sentenzia che il bagno è OK e che non mi devo preoccupare. Decido di fidarmi del factotum e del proprietario. I vicini vengono avvisati della diagnosi idraulica e la faccenda finisce sempre in grandi sorrisi, saluti, inviti a cena eccetera eccetera. La famosa ospitalità cinese o ipocrisia allo stato puro? Non saprei...
Oggi torno a casa da lavoro e l'acqua non esce. Forse l'hanno chiusa per lavori ho pensato. Dopo 4 ore niente acqua, allora vado dal guardiano che vive in guardiola e chiedo se può darmi delle spiegazioni. Stava pelando una patata grande come un cocomero, probabilmente la sua cena. Tranquillamente e con un sorriso da ebete mi dice, come se fosse la cosa più normale di questo mondo, che l'acqua me l'hanno chiusa i vicini, perchè il mio bagno perde!
Cerco di raccogliere tutta la calma che ho dentro il corpo, penso a Buddha, a Gesù Cristo, a Mosè e ad Allah e invoco il loro aiuto. La bestemmia in dialetto trevigiano che mi è uscita è improponibile in questa sede, ma basti pensare che gli esseri illuminati menzionati poco fa si sono sentiti tutti presi in causa. Tale bestemmia non è stata recepita dal guardiano per ovvi motivi, ma sicuramente ha percepito da parte mia un lieve disappunto sulla faccenda. Garbatamente ho invitato il docile guardiano o mastro di chiavi a convincere i vicini ad aprirmi nuovamente l'acqua, almeno per cucinare. I vicini hanno acconsentito e questa sera posso cucinare la pasta intanto. 
Domani sarà dura lotta...



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