18 settembre 2012

Full red metal jacket

Sono tornato da 24 ore in Cina, a Shanghai. 
Quale modo migliore potevo trovare per riprendermi dal jet-lag se non seguire una bella manifestazione anti giapponese?
Controllo sul web da dove partono le manifestazioni e il loro percorso. 
Ce n'è uno che parte proprio vicino casa mia ma che bello! Avvisano tutti i giapponesi di starsene a casa oggi, perchè si sa che l'odio si esaurirà in poche ore. 
C'è polizia ovunque, ma non c'è l'esercito, vera forma di controllo nel Grande Paese, perciò già capisco che non si aspettano eccessi. Mi chiama al telefono "la donna più affascinante che io abbia mai conosciuto" e mi dice che le sue colleghe cinesi mi consigliano di non usare la Nikon, perchè è una marca giapponese e se i manifestanti la vedono me la fanno a pezzi...mah...me ne sbatto le palle e continuo per raggiungere il punto dove deve passare la manifestazione.
Arrivo. Polizia dentro l'autobus, due camionette cinque manifestanti di cui due ragazzine in tutina rosa con la bandiera del Grande Paese in mano e una cinquantina di curiosi con il dannato iPhone in mano.
Aspetto venti minuti e poi decido di andare i un altro posto per vedere se si muove qualcosa. Passo in una via molto fighetta dove ci sono diversi ristoranti giapponesi. Sono chiusi, con le insegne coperte da sacchetti neri e grandi bandiere cinesi attaccate ai vetri, un ristorante famoso ha tutte le finestre aperte e fa risuonare a tutto volume l'inno nazionale del Grande Paese. 
Non c'è l'ombra di alcun manifestante, ma i proprietari cinesi dei ristoranti giapponesi hanno cercato di difendersi da eventuali atti di vandalismo.
Non vedendo niente di interessante decido, con un mio amico, di proseguire per il percorso del corteo fantasma. Arriviamo ad un incrocio e vediamo un corteo di duecento persone passare la strada...lo abbiamo trovato e lo inseguiamo. Bandiere rosse, poche. Qualche cartellone con la bandiera giapponese  cancellata, scritte che rivendicano la sovranità cinese sulle isole, un KILL JAPAN e un FUCK JAPAN e l'immancabile faccione di Mao, con un'espressione soddisfatta, che sembra dica: grazie di ricordarvi di me almeno in queste occasioni. 
Ecco la manifestazione, ecco il corteo che ho visto. Età media 24 anni. Studentelli fascistelli, niente di interessante. 
D'altronde è come vedere in Italia una manifestazione per rivendicare la sovranità italiana sull'Istria...un pò assurdo, un pò cretino, un pò "ci dovremmo incazzare per altre cose più serie, ma questo è più facile". Nel caso degli abitanti del Grande Paese l'unica manifestazione che possono fare...le manifestazioni nazionaliste, razziste e di odio contro altri popoli sono permesse dal PCC.
Le reazioni vere, le vere manifestazioni di odio i cinesi però le fanno su internet...e sono molto serie purtroppo. 
Anche il governo del Grande Paese è un pò preoccupato, perchè molti intellettuali e studenti universitari spingono per uno scontro aperto contro il Giappone, contro il Vietnam, contro le Filippine, vogliono Taiwan.
Il problema nazionalista non è un problema da poco per il PCC e per il prossimo dittatore del Grande Paese.
E' da un pò che molti giovani si sono riscoperti fascisti più che comunisti...saranno i soldi? Sarà il benessere? Sarà che lo sono sempre stati anche con un manto rosso che gli copriva il viso? Sarà che l'impero, quello vero, non è mai crollato?
Sarà che l'imperialismo del Grande Paese ha ora bisogno di usare tutte le armi che ha, un pò come gli Stati Uniti?
Spero in quei ragazzi cinesi, alcuni ne conosco, che come simbolo non hanno Mao, ma il grande Sun Yat-sen(Sun Zhongshan 孫中山 in cinese).




1 commento:

  1. Io penso al momento in cui il sentimento per la nazione superera' il rispetto per il partito. Quello sara' un grande momento.

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